L’acqua del mare non è il nostro elemento naturale, non siamo pesci insomma, quindi per fare immersioni in modo sicuro è importante:
- affidarsi a centri diving certificati;
- farsi accompagnare da istruttori esperti.
Quando sui giornali leggiamo fatti di cronata legati a incidenti avvenuti durante le immersioni, nella maggior parte dei casi le vittime non erano accompagnate da istruttori professionisti e/o non si erano affidate a centri diving ufficialmente riconosciuti.
Un centro immersioni qualificato deve verificare l’esperienza del subacqueo e quindi stabilire il livello di profondità al quale può immergersi.
Le certificazioni, che possono essere rilasciate solo da centri diving riconosciuti appartenenti a un’associazione professionale internazionale, sono:
- OPEN: con questa ci si può immergere fino a 18 metri;
- ADVANCE, che arriva fino a 30 metri;
- DIVEMASTER, ISTRUTTORE e ISTRUTTORE DI SPECIALITÀ per i sub professionisti.
Procedure di sicurezza durante le immersioni
La prima cosa importante che garantisce la sicurezza durante un’immersione è il divieto assoluto di immergersi da soli. A prescindere dal livello di esperienza, infatti, è necessario andare sott’acqua in coppia, così se uno dei due sub dovesse trovarsi in difficoltà, il secondo potrà aiutarlo.
Nel caso delle immersioni fatte in vacanza, la c.d. subacquea ricreativa, l’istruttore o divemaster si prende la responsabilità di accompagnare un gruppo di sub per guidarli nell’esplorazione dei fondali e nella risalita, facendo sì che rispettino le procedure per riemergere dall’acqua nel modo corretto.
Il maggior rischio per chi fa diving, infatti, è la MDD o malattia da decompressione: se il corpo risalendo in superficie non è stato in grado di eliminare correttamente le bolle di azoto immagazzinate durante l’immersione, è necessario praticare un trattamento in camera iperbarica.
I segnali sono un altro importante accorgimento: a tutti i sub vengono insegnati alcuni gesti convenzionali che servono a indicare specifiche difficoltà o situazioni critiche, in modo che i compagni di immersione possano intervenire subito. E in caso di emergenza la barca, che deve essere sempre presente durante le immersioni, dovrà essere pronta a ripartire verso la terraferma.
Diving: domande & risposte
Ecco alcune delle domande e relative risposte che possono aiutarvi a chiarire ancora meglio alcune caratteristiche di questo sport acquatico.
È possibile fare immersioni senza saper nuotare?
Tecnicamente è possibile, ma lo sconsigliamo perché per la propria sicurezza è importante anche sapersi muovere in superficie.
È possibile fare immersioni se si ha un’ernia?
Megli di no se si tratta di un’ernia del disco. Nel caso di altri tipi di ernia consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico.
È possibile fare immersioni con l’asma?
Sì, ma è necessaria una preparazione specifica. Il sub asmatico può gestire la respirazione in un modo che viene appositamente insegnato nei centri diving.
Dov’è possibile fare immersioni con gli squali?
Quasi ovunque, quel che cambia è il tipo di squalo presente nella zona scelta. Le destinazioni più famose dove poter fare incontri ravvicinati con gli squali sono: Maldive, Mar Rosso Egiziano, Mar Rosso Sudanese, Indonesia, Malesia, Filippine, Micronesia, Polinesia, Cuba, Roatan, Tanzania, per citarne solo alcune.
Quali sono i pericoli delle immersioni?
Non ci sono pericoli se l’immersione è fatta con istruttori certificati e in centri diving riconosciuti.
Ci sono invece tanti aspetti positivi come: assenza di gravità, silenzio, colori dei fondali, flora e fauna meravigliosi e perfino un effetto estetico che è quello drenante della pressione cosa che i viaggiatori più attenti alla linea gradiscono molto.